Centro Psicologia In Equilibrio

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Disturbi dell’umore

I disturbi dell’umore si caratterizzano per un’alterazione dell’umore che compromette il normale andamento della vita sociale, affettiva, lavorativa della persona.

Questi disturbi rappresentano senza dubbio uno dei mali principali del nostro tempo e colpiscono in modo trasversale tutte le classi sociali e tutte le etnie.  Ci sono alcuni fattori di rischio che predispongono allo sviluppo di disturbi che riguardano la sfera depressiva, ad esempio la presenza di disturbi dell’umore nei familiari, una condizione di svantaggio sociale, storie di abbandono, lutto, o traumi non elaborati.

I disturbi dell’umore: le varie forme10647016_10152511204272101_703614633133700331_n[2]

Questi disturbi si possono manifestare in forme diverse a seconda dei sintomi e della ricorrenza:

Depressione

L’umore triste è transitorio e non interferisce con il nostro benessere psicologico con il funzionamento sociale lavorativo e affettivo. La depressione invece è una sindrome ossia un insieme di sintomi.

Se si è depressi il mondo viene visto come difficile da affrontare costa fatica anche alzarsi al mattino o prendersi cura di se stessi. Spesso, infatti, c’è una perdita di energia, senso di fatica e difficoltà di concentrazione. A  volte anche agitazione motoria e nervosismo. Per quanto riguarda le emozioni quelle maggiormente sperimentate dalle persone depresse sono la tristezza, la disperazione, la mancanza di speranza per il futuro, si perde interesse per qualsiasi attività. Questo porta a volte anche ad evitamento e isolamento sociale.

I sintomi della depressione maggiore si possono riconoscere da significativi cambiamenti nelle abitudini della persona:

un persistente umore triste o irritabile; mancanza di interesse o piacere nelle attività che invece prima interessavano; importanti variazioni nelle abitudini del dormire dell’appetito e del movimento; difficoltà nel pensare, della concentrazione, e della memoria; sensi di colpa, inutilità, mancanza di fiducia e senso di vuoto; pensieri ricorrenti di morte o di suicidio; sintomi fisici persistenti che non rispondono alle cure come mal di testa, problemi legati alla digestione, dolori persistenti e generalizzati.

La depressione può manifestarsi con diversi livelli di gravità. Le forme severe sono caratterizzate da un numero più elevato di sintomi, maggiore intensità e durata nel tempo degli stessi, una maggior compromissione delle normali attività quotidiane.

Per quanto riguarda le cause che portano allo sviluppo della depressione ci sono vari fattori che possono influenzare la sviluppo di un disturbo dell’umore tra questi sicuramente sono importanti quelli ambientali: ciò che si è vissuto all’interno e all’esterno della famiglia. Oltre a questi sono importanti i fattori genetici possono influenzare la comparsa di depressione.

Dagli studi scientifici si evidenzia che, attualmente, le cure più efficaci per combattere la depressione sono

  • il trattamento farmacologico
  • la psicoterapia

Il trattamento farmacologico della depressione è molto importante soprattutto nei soggetti in cui il disturbo si manifesta in forma grave. La prescrizione dei farmaci può essere fatta solo da un medico, preferibilmente uno psichiatra.

Disturbo bipolare

Avere alti e bassi nell’umore è un’esperienza molto comune. Il nostro umore varia sensibilmente a seconda del tempo, degli impegni, delle seccature e del momento. A tutti è capitato di accorgerci che il nostro modo di pensare dipende dall’umore del momento; quando ci sentiamo felici pensiamo in modo positivo abbiamo più voglia di fare e sperimentare cose nuove, quando ci sentiamo scoraggiati e tristi siamo spesso pessimisti: un senso di insoddisfazione imprigiona i nostri pensieri e ci fa dimenticare delle risorse e delle potenzialità a nostra a disposizione.

Non bisogna però confondere i tipici “alti e bassi” che ognuno di noi può vivere nel corso della propria vita quotidiana, con le severe manifestazioni del disturbo bipolare, che possono invece rovinare i rapporti interpersonali, provocare la perdita del lavoro e, in casi estremi, sfociare in comportamenti suicidari. La diagnosi di disturbo bipolare si basa su una precisa sintomatologia affettiva (vale a dire, un’anomala alternanza di umore depresso e euforico o maniacale).

Si manifesta con i sintomi della depressione: umore depresso, sentirsi senza speranza, sensazione di fatica, sensazione di non farcela nel lavoro o nelle situazioni quotidiane, risvegli notturni angosciosi, scarso senso di energia, inappetenza o iperfagia, idee di morte, poca capacità di trarre piacere dalle attività che in passato davano gioia, difficoltà di concentrazione e irritabilità.

La mania invece si manifesta con un umore alto espansivo, percepito dagli altri come insolito, facilità estrema a spendere del denaro, sensazione intensa di energia, irrequietezza, essere eccessivamente euforico, aumento della velocità dei pensieri e a volte comportamenti aggressivi. Le cause del disturbo sono multifattoriali, infatti i geni aumentano la possibilità di sviluppare la malattia ma non è detto che ci si ammali.

Disturbo disforico premestruale

Si può parlare di disturbo disforico premestruale

quando nella maggior parte dei cicli mestruali dell’anno precedente sono stati presenti cinque (o più) dei sintomi seguenti per la maggior parte dell’ultima settimana della fase luteinica, sintomi che iniziano ad attenuarsi entro pochi giorni dall’inizio della fase follicolare, per poi scomparire nella settimana successiva alla mestruazione; inoltre almeno uno dei sintomi:
– umore marcatamente depresso, sentimenti di disperazione, o idee di autosvalutazione;
– marcata ansietà, tensione, sensazione di essere bloccata, o “sul filo del rasoio”;
– marcata labilità affettiva (per es., sentirsi improvvisamente triste o sul punto di piangere, oppure aumentata sensibilità alle frustrazioni)
– rabbia o irritabilità marcate e persistenti, oppure aumento de i conflitti interpersonali; diminuito interesse verso le attività usuali (per es., lavoro, studio, amicizie, passatempi);
– difficoltà a concentrarsi;
– cambiamenti marcati nell’appetito, iperalimentazione, o ricerca insistente di qualche cibo;
ipersonnia o insonnia;
– altri sintomi fisici, come la caduta o il rigonfiamento del seno, cefalea, dolore articolare o muscolare, sensazione di “gonfiore”, aumento di peso.
Per poter procedere alla diagnosi di questo disturbo, l’alterazione deve interferire in maniera rilevante nel lavoro o nello studio, oppure nelle attività sociali abituali o nei rapporti con gli altri. L’alterazione non deve rappresenta semplicemente l’esacerbazione dei sintomi di un altro disturbo. (CIT. DSM 5: Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi psichiatrici, APA 2013)

Depressione post-partum

Tale tipologia di depressione colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno seguente la gravidanza e che può durare diversi giorni, manifestandosi in qualche caso sotto forma di vera e propria depressione, accompagnata da forme di psicosi. (CIT. DSM 5: Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi psichiatrici, APA 2013)

Depressione post parto psicologiaAlcune volte infatti, nei giorni immediatamente successivi al parto, si manifestano sintomi leggeri di depressione: questo stato è stato denominato ‘baby blues’, poiché si riferisce allo stato di malinconia (‘blues’) che caratterizza tale fenomeno. Si verificano ad esempio delle crisi di pianto senza apparente motivo, suscettibilità, stati di inquietudine e ansietà che tendono in genere a scomparire nel giro di alcuni giorni.

I sintomi della ‘depressione post-partum’ sono invece più gravi e duraturi (fino ad un intero anno) e sono: difficoltà ad addormentarsi, disperazione, confusione, pianto disperato, confusione, affaticamento, disinteresse per il bambino, improvvisi cambiamenti d’umore e paura di far male al bambino.

Le cause della depressione post parto sono molteplici: tra queste, rilevanti sono i cambiamenti ormonali nella donna.  Ci sono molti altri fattori che possono concorrere alla comparsa della depressione post – partum, solitamente di origine psicologica e legati agli eventi immediatamente successivi al parto, inerenti il nuovo ruolo di mamma. La sintomatologia della depressione post parto può presentarsi in una forma lieve, destinata a scomparire nel giro di alcuni giorni. Tuttavia nel caso dovesse prolungarsi, si rende necessario l’intervento di uno specialista, soprattutto se si manifesta nella sua forma più grave, denominata “psicosi post-partum”.

Chi soffre di psicosi post partum ha la sensazione di poter fare del male a se stessa o al proprio bambino e i sintomi legati all’ansia, alla paura e al panico, si manifestano frequentemente nell’arco della giornata. (CIT. DSM 5: Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi psichiatrici, APA 2013)